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In questo articolo approfondiremo il tema della Akagi (portaerei), un aspetto fondamentale che attraversa diversi ambiti della vita quotidiana. Approfondiremo le sue origini, la sua evoluzione negli anni e la sua attualità oggi. Attraverso un'analisi dettagliata ed esaustiva, esamineremo i diversi approcci e prospettive che esistono attorno a Akagi (portaerei), nonché le sue implicazioni in ambito sociale, culturale, economico e politico. Allo stesso modo, ci fermeremo ad esaminare come Akagi (portaerei) ha influenzato il modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda e come ha modellato le nostre interazioni e relazioni con altri individui. In queste pagine ci proponiamo di approfondire tutti gli aspetti di Akagi (portaerei), con l'obiettivo di fare luce su un argomento di grande attualità nella contemporaneità.
Akagi | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Portaerei |
Classe | derivata dalla Classe Amagi |
Proprietà | Marina imperiale giapponese |
Ordine | 1920 (come incrociatore da battaglia) |
Impostazione | 7 dicembre 1920 |
Varo | 22 aprile 1925 |
Entrata in servizio | 27 marzo 1927 |
Destino finale | Gravemente colpita il 4 giugno 1942 nella battaglia delle Midway, autoaffondata il 5 giugno |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 42.000 t |
Lunghezza | 260,68 m |
Larghezza | 31,32 m |
Pescaggio | 8,71 m |
Propulsione | 19 caldaie, turbine ad ingranaggi, 4 eliche, 133.000 shp |
Velocità | 31 nodi (58,3 km/h) |
Autonomia | 8.200 nm a 12 nodi |
Equipaggio | 2.000 |
Armamento | |
Armamento | artiglieria (1927):
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Corazzatura | Cintura: 152 mm Ponte: 79 mm |
Mezzi aerei | fino a 68 apparecchi |
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L'Akagi (赤城? lett. "Castello Rosso") è stata una portaerei di squadra appartenente alla Marina imperiale giapponese, unica unità della sua classe e così nominata dal vulcano omonimo che sorge nella regione del Kantō. Inizialmente progettata e impostata come incrociatore da battaglia della Classe Amagi, fu convertita in seguito alla stipula del trattato navale di Washington sulla riduzione degli armamenti navali: aveva una capacità di 68 velivoli tra caccia, aerosiluranti e bombardieri in picchiata.
Originariamente disponeva di 3 ponti disposti "a scalino", non presentava isole nemmeno sul ponte di volo superiore, ed i 2 ponti inferiori non necessitavano di elevatori. Possedeva inoltre un armamento antinave costituito da 10 cannoni da 200 mm Type 3 modello 1, formato da 2 torri binate affiancate nel settore prodiero e 6 pezzi singoli in casamatta (3 per lato) a poppa, ed un armamento antiaereo di 6 complessi binati da 120 mm (3 per lato) e varie mitragliere.
Tra il 1935 e il 1938 la Akagi fu sottoposta a una serie di ammodernamenti, a partire dall'eliminazione dei ponti di volo e dei cannoni a prora, per formare un'unica grande piattaforma affiancata, a sinistra, da una piccola isola e fornita di tre elevatori. Fu inoltre costruito un unico fumaiolo sul lato di dritta, orientato verso l'esterno e il basso, per evitare che i fumi di scarico ostacolassero le manovre sul ponte di volo. Fu infine incrementata la potenza motrice a 133 000 shp e la velocità massima a poco più di 31 nodi.
Protagonista dell'attacco di Pearl Harbor assieme alle portaerei Kaga, Soryu, Hiryu, Shokaku e Zuikaku in qualità di nave ammiraglia della 1ª Flotta aerea del viceammiraglio Chūichi Nagumo, fu colpita nella battaglia delle Midway il 4 giugno 1942 da uno stormo di bombardieri in picchiata Douglas SBD Dauntless appartenenti alla portaerei USS Enterprise. Tra le 10:26 e le 10:28 gli ordigni detonarono in corrispondenza dell'elevatore centrale, incendiando l'aviorimessa e una parte degli apparecchi già pronti al decollo sul ponte di volo, carichi di carburante e di armi; si verificarono una serie di violente esplosioni che resero oltremodo difficile il controllo e la circoscrizione degli incendi, infine unitisi a formare un unico rogo. Il comandante, capitano di vascello Takijirō Aoki, invitò Nagumo ad abbandonare la nave e questi, molto scosso per il subitaneo rovescio subito, si trasferì alle ore 10:46 sull'incrociatore leggero Nagara.
La mattina del 5 giugno, divenuto chiaro che la portaerei non era più salvabile, cacciatorpediniere nipponici trassero in salvo gli ultimi membri dell'equipaggio ancora a bordo e finirono la Akagi con alcuni siluri.
Il 20 ottobre 2019, la nave da ricerca Petrel ritrovò il relitto della Akagi a 5.346 m di profondità presso l'atollo di Midway.