In questo articolo affronteremo l’interessante argomento Elezioni europee del 1999, che ha suscitato grande interesse e dibattito in diversi ambiti. Dalle sue origini ad oggi, Elezioni europee del 1999 è stato oggetto di studi e analisi, che hanno permesso di comprendere più a fondo le sue caratteristiche e le ripercussioni sulla società. In questa direzione esploreremo i diversi aspetti legati a Elezioni europee del 1999, dal suo impatto sull’economia ai suoi effetti sulla sfera sociale e culturale. Inoltre, esamineremo le varie prospettive e opinioni che sono state espresse su Elezioni europee del 1999, con l'obiettivo di offrire una visione completa e arricchente di questo controverso argomento.
Le elezioni europee del 1999 si sono tenute per eleggere tutti e 626 i iscritti della V legislatura del Parlamento europeo, rappresentanti dei cittadini dei 15 stati dell'Unione europea; si sono svolte tra il 10 e il 13 giugno 1999. L'affluenza alle urne è stata generalmente bassa, eccetto che nel Belgio e nel Lussemburgo, dove il voto è obbligatorio e dove le elezioni nazionali si tenevano negli stessi giorni. Quelle del 1999 sono state le prime elezioni in cui Austria, Finlandia e Svezia hanno partecipato insieme agli altri stati membri, avendo acceduto all'UE nel 1995 ed avendo quindi votato separatamente. Le elezioni successive si sono tenute nel 2004.
Non vi fu un sistema di voto unico per tutti gli stati membri ma ognuno di essi adottò un proprio metodo, stabilito con legge nazionale.
Il Regno Unito, il Belgio, l'Irlanda e l'Italia usarono un sistema proporzionale con suddivisione del territorio in circoscrizioni. Tutte le altre nazioni utilizzarono un sistema proporzionale unico nazionale.
Distribuzione dei seggi
La distribuzione dei 626 seggi venne stabilita in base alla popolazione degli Stati membri:
1 La fonte sopra citata include nel gruppo UEN i 9 europarlamentari di Alleanza Nazionale - Patto Segni che, tuttavia, il giorno dell'inaugurazione della legislatura (21 luglio 1999), risultavano appartenenti al gruppo dei Non iscritti, salvo aderire al gruppo UEN il giorno successivo (es: Gianfranco Fini e Mariotto Segni). La stessa fonte annovera un seggio in meno al gruppo PPE e un seggio in più al gruppo UEN; di detto seggio non si ha contezza nelle fonti relative ai singoli europarlamentari, alla stregua delle quali il gruppo PPE risulta constare di 233 europarlamentari, il gruppo UEN di 21 (ovvero di 30, se si annoverano i 9 europarlamentari di AN-Patto Segni) e il gruppo dei Non iscritti di 18 (ovvero di 9, se si escludono i 9 europarlamentari predetti).
Il Gruppo del Partito Popolare Europeo - Democratici Europei ebbe un buon risultato, ottenendo 23 seggi in più e nove nel riordinamento dei gruppi, ottenendo un totale di 233 seggi e superando la sinistra, passando al primo posto per numero di membri. Per placare l'euroscetticismo in aumento nel Partito Conservatore del Regno Unito, il gruppo fu ridenominato "PPE-DE" per il nuovo Parlamento, facendo rinascere parzialmente il nome dell'ex partito Democratici Europei, che si era unito al PPE nel 1992.
Il gruppo Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica ottenne un seggio in più rispetto alle elezioni precedenti e sette al riordinamento dei gruppi successivo, innalzando i suoi membri da 34 a 42.
Sia prima che dopo le elezioni non vi era alcun partito esplicitamente di estrema destra; tutti i membri dell'estrema destra eletti sedettero nel gruppo degli Indipendenti.
Indipendenti
I Non iscritti ottennero un cattivo risultato, perdendo 20 seggi. I membri (due del Belgio, cinque della Francia e undici dell'Italia) cercarono di ottenere i privilegi dei gruppi parlamentari creando anch'essi un gruppo chiamato "Gruppo tecnico dei deputati indipendenti" (abbreviato in TGI). Il tentativo all'inizio ebbe successo ed al gruppo fu permesso di iniziare la quinta legislatura finché la posizione legale non fosse stata accertata. Nel mese di settembre il Comitato degli Affari Costituzionali concluse che il gruppo mancava di una posizione coerente, così il TGI fu sciolto (si è trattato dell'unico gruppo ad essere mai stato sciolto). I membri del TGI tornarono nel gruppo dei Non iscritti, incrementando il loro numero a 27.