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Dopo la prematura morte dei suoi genitori, suo fratello maggiore, l'imperatore Francesco II, si occupò della sua educazione, prestando particolare attenzione alla scienza militare e politica. Soffriva di alcuni attacchi di epilessia che, ad ogni modo, non gli preclusero la carriera militare che intraprese con successo, raggiungendo il grado di Feldmaresciallo.
Nel 1818 succedette al fratello Antonio Vittorio come viceré del Regno Lombardo-Veneto. La posizione raggiunta era meramente rappresentativa e comportava di per sé poche responsabilità amministrative, ma permise a Ranieri e alla moglie di essere a capo della vivace corte austriaca a Milano. All'inizio del suo regno trovò un paese che si trovava economicamente molto sviluppato. Ranieri era un appassionato di botanica tanto che, nella sua residenza estiva di Monza (il Palazzo Asburgico del 1780, oggi noto come Villa Reale), creò un giardino botanico. Durante la sua permanenza nella capitale lombarda, nel 1840 inaugurò la ferrovia Milano-Monza, prima del nord Italia, e nel 1846 la stazione di Milano Porta Tosa.
Il 18 gennaio 1848 lasciò Milano per Verona con il governatore Johann Baptist Spaur per essere meno lontano da Vienna e poter meglio comunicare con il governo. Alla vigilia delle Cinque giornate, il 17 marzo 1848, si spostò nel Tirolo tedesco. Nel maggio di quello stesso anno l'arciduca venne sostituito alla guida del Lombardo-Veneto dal feldmaresciallo Radetzky, che agì come governatore militare.
Morte
Morì a Bolzano il 16 gennaio 1853, all'età di 70 anni. La moglie lo seguirà tre anni dopo. Vennero entrambi sepolti nel duomo di Bolzano. Tutti i suoi figli, ad eccezione della principessa Adelaide sepolta a Torino nella basilica di Superga e dell'ultimo nato Massimiliano Carlo, morto all'età di 9 anni nel 1839 e sepolto a Milano nella cripta della chiesa di San Fedele, vennero invece seppelliti nella Cripta Imperiale di Vienna.
^abcTreffen dreier Brüder an Erzherzog Rainers Sommersitz, Baden bei Wien
Bibliografia
Hermann Julius Meyer, Neues Konversations-Lexikon, ein Wörterbuch des allgemeinen Wissens, Band 13, Bibliographischen Institut, 1866, p. 431
F.A. Brockhaus Verlag Leipzig, Allgemeine deutsche Real-Encyklopädie für die gebildeten Stände. Conversations-Lexikon, Band 12, F. A. Brockhaus, 1867, p. 259 Digitalisat