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Il nome Dialetti lucani è stato oggetto di interesse e dibattito nel corso degli anni, sia per il suo impatto sulla società, sia per la sua rilevanza in un campo specifico, sia per la sua influenza sulla cultura popolare. Poiché l'interesse per Dialetti lucani continua a crescere, è essenziale comprenderne l'importanza e il ruolo in diversi aspetti della vita. In questo articolo esploreremo Dialetti lucani in modo approfondito, analizzandone l'impatto, la rilevanza e il modo in cui ha plasmato il mondo che conosciamo. Dalla sua origine alla sua evoluzione odierna, Dialetti lucani ha svolto un ruolo significativo in vari campi, ed è fondamentale esaminarlo da diverse prospettive per apprezzarne la vera portata.
Dialetti lucani lucàne, dialétte, tialètte. | |
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Parlato in | Italia |
Regioni | Basilicata Campania Calabria Puglia |
Locutori | |
Totale | 800.000 |
Classifica | Non tra le prime 100 |
Tassonomia | |
Filogenesi | Indoeuropee Italiche Romanze Italoromanze Italo-meridionali Dialetti lucani |
Statuto ufficiale | |
Regolato da | nessuna regolazione ufficiale |
Codici di classificazione | |
Glottolog | nort2612 (EN)
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 In dialetto potentino: Tutti li cristiàni nascëno liberi n'ta dignitatë e dirìtti. S'u addùtati di r'agiùne e d'a cosciënza e s'ànna cumpurtanë l'unu c'u l'ati, c'unù spirito di fràti. In dialetto materano: | |
I dialetti lucani, detti anche dialetti basilicatesi costituiscono l'insieme delle varietà italo-romanze, appartenenti al diasistema dei dialetti meridionali intermedi, parlate nella regione italiana della Basilicata (detta anche Lucania).
La lingua originaria di gran parte della Lucania era quella osca (di ceppo osco-umbro) parlata dai lucani e da altri popoli italici, alla quale si sovrappose, nelle aree costiere della regione, quella greca antica parlata nelle polis della Magna Grecia. A questi idiomi, che costituiranno il sostrato linguistico della regione, si sovrapporrà, a partire dal III secolo a.C., una ulteriore lingua italica, in questo caso di ceppo latino-falisco: il latino; il quale segnerà per sempre il divenire linguistico di tutta l'area. A partire dal latino volgare parlato in zona durante il Medioevo si svilupperanno i vari dialetti lucani, appartenenti, a loro volta, alla più ampia continuità degli idiomi romanzi.
Sebbene abbia caratteristiche proprie,[senza fonte] questo gruppo di dialetti presenta similitudini con i vernacoli parlati nelle regioni limitrofe (Campania, Puglia, Calabria).
In linea generale, si può affermare che i dialetti di questa regione sono suddivisi principalmente in quattro blocchi, a cui si aggiunge un dialetto alloglotto di origine extraromanza.
Secondo la classificazione operata da Giovan Battista Pellegrini nella sua Carta dei dialetti d'Italia, invece, vengono annoverati tra i dialetti lucani il lucano nord-occidentale, il materano (o lucano nord-orientale), il lucano centrale, l'area Lausberg (o area arcaica calabro-lucana) e anche il calabrese settentrionale (a nord della linea Cetraro-Bisignano-Melissa, dunque esclusa Cosenza). In realtà tale suddivisione, che si basa prevalentemente su dati dell'Atlante italo-svizzero raccolti negli anni venti, non tiene conto dell'area metapontina che è un'area di antropizzazione abbastanza recente; inoltre le differenze rispetto alla classificazione precedentemente enunciata sono la separazione dell'area materana da quella del Vulture (che viene inclusa nel lucano nord-occidentale) pur senza una linea di demarcazione precisa tra le due zone, e la separazione tra l'area nord-occidentale e quella centrale.
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