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Lingua giudaico-piemontese

In questo articolo esploreremo l'affascinante mondo di Lingua giudaico-piemontese e tutte le implicazioni che ha sulle nostre vite. Dalle sue origini fino al suo impatto sulla società moderna, analizzeremo nel dettaglio ogni aspetto rilevante legato a Lingua giudaico-piemontese. Scopriremo come si è evoluto Lingua giudaico-piemontese nel tempo e qual è la sua rilevanza nel mondo di oggi. Inoltre, esploreremo le molteplici prospettive esistenti attorno a Lingua giudaico-piemontese, nonché le controversie e i dibattiti che solleva. Attraverso questo articolo, speriamo di fornire una visione completa e arricchente su Lingua giudaico-piemontese, consentendo ai nostri lettori di comprendere meglio questo fenomeno e le sue implicazioni.

Per giudaico-piemontese si intende la lingua vernacolare degli ebrei italiani che sono vissuti in Piemonte dal XV secolo circa fino alla seconda guerra mondiale. Era basato sulla lingua piemontese, con molte parole in prestito dall'antico ebraico e dal provenzale.

Piccolo vocabolario

Il dialetto non ebbe mai regole fonetiche scritte; le parole in questa lista sono scritte secondo il breve poema satirico di Agostino della Sala Spada La gran battaja d'j'abrei d'Moncalv (La grande battaglia degli ebrei di Moncalvo) e il libro di Primo Levi Il sistema periodico.

  • (a)brakhà - benedizione
  • Adonai Eloénô - Dio, Signore
  • bahalòm - in un sogno (usato per scherzi)
  • barakhùt - benedetto
  • barôcabà - benvenuto! (lett: benedetto colui che viene!)
  • batacaìn - cimitero
  • beemà - bestia
  • berìt - pene (volgare)
  • Cadòss Barôkhù - Dio
  • cassèr - comunità, ghetto
  • ganàv - ladro
  • ganavé - rubare
  • ghescér - ponte
  • gôì - uomo non ebreo
  • gôià - donna non ebrea
  • gojìm - coloro che non sono ebrei
  • hafassìm - gioiello (lett. "cose")
  • hamòr - asino
  • hamortà - donna stupida (lett. asina)
  • hasìr - maiale
  • hasirùd - sciocchezze
  • havertà - donna volgare e dissoluta
  • khakhàm - rabbino (lett. "l’istruito")
  • khalaviòd - seni (dall’ebraico "halav", latte)
  • khaltrùm - Il bigottismo cattolico
  • khamisà - cinque
  • khamissidò - schiaffo
  • khanéc - collo (usato per giurare "sul mio collo")
  • khaniké - appendere (impiccare)
  • khèder - stanza
  • kinìm - pidocchi
  • lakhtì - (esclamazione) va' via!
  • Lassòn Acòdesh - linguaggio sacro
  • macòd - colpi
  • maftèkh - chiave
  • mahané - collo (generico)
  • mamsér - bastardo
  • mañòd - soldi
  • medà meshônà - incidente (lett. "morte strana")
  • menaghèm/meraghèl - spia
  • Milca - Regina
  • morénô - rabbino (lett. "il nostro maestro")
  • nainé - guardare
  • ñarél - non circonciso
  • nero - male, cattiveria
  • pakhàt - paura
  • pegartà - donna morta
  • pôñaltà - donna sporca e vestita in modo trasandato
  • pôñèl - uomo sporco e vestito in modo trasandato
  • rabbenù - rabbino
  • rashàn - non pio, empio
  • rôkhòd - venti
  • ruàkh - vento
  • samdé - battezzare (lett. "distruggere")
  • sarfatìm - guardie
  • saròd - caduto in disgrazia
  • scòla - sinagoga, tempio
  • sefòkh - vomito di bambino
  • sôrada - apparenza
  • sôtià - donna pazza
  • tafùs - prigione (prestito ebraico al piemontese gergale: ca tafus significa "prigione", da ca, casa, mentre la parola piemontese è përzon)
  • takhôrìm - emorroidi
  • tanhanè - litigare

Note

Bibliografia

http://beta.nli.org.il/he/books/NNL_Ephemera01003036234/NLI[collegamento interrotto]