Oggi voglio parlare di Motomondiale 1950, un argomento che ha acquisito grande attualità negli ultimi tempi. Motomondiale 1950 è un tema che ha catturato l'attenzione di persone di tutte le età, sesso e nazionalità, poiché ha un fascino universale. Nel corso della storia, Motomondiale 1950 è stato oggetto di studi, dibattiti e controversie, ma la sua importanza e il suo impatto sono innegabili. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Motomondiale 1950, dalla sua origine alla sua influenza sulla società odierna. Spero che questa analisi contribuisca a fornire una visione più ampia e profonda di Motomondiale 1950 e delle sue implicazioni nel nostro mondo.
La stagione 1950 è stata la seconda del Motomondiale. Come l'anno precedente, erano previste quattro classi per quanto riguarda le moto sciolte, oltre ai sidecar; cambiarono però le modalità di assegnazione del punteggio (ottenevano punti i primi 6 classificati, mentre non era più previsto il punto per il giro più veloce in gara).
Va segnalata la gara delle 125 al GP dell'Ulster, che vide alla partenza solo tre piloti (gli ufficiali Mondial Carlo Ubbiali, Bruno Ruffo e Gianni Leoni) e due arrivati (Leoni si ritirò). In seguito a quest'episodio, la FIM stabilì che un Gran Premio dovesse avere almeno sei partecipanti per essere considerato valido.
Per quanto riguarda le marche, da segnalare l'esordio della MV Agusta nella massima serie. Dopo l'inglese Graham, è questa volta un italiano a conquistare il titolo mondiale nella massima cilindrata. La coppia Masetti/Gilera trionfa con due vittorie davanti a Geoffrey Duke (3 successi) e al campione uscente Leslie Graham. Nello Pagani, quarto, deve ancora una volta accontentarsi di arrivare alle spalle del rivale Graham che gli aveva già strappato il titolo l'anno precedente.
Bill Doran, pilota ufficiale AJS, è costretto a saltare tutta la stagione a causa di un incidente durante le prove del Senior TT. Il GP di Spa-Francorchamps vede invece il grave incidente di Artie Bell: il pilota irlandese esce di pista per evitare la AJS di Graham e la Gilera di Bandirola (protagonisti di un tamponamento) e subisce pesanti lesioni. Riuscirà a sopravvivere, ma la paralisi al braccio destro lo costringerà al ritiro dal mondo delle corse.
Come nel 1949, la maggior parte dei piloti sono di origine europea. Il carattere "mondiale" della manifestazione è assicurato solo dalla presenza di una manciata di corridori australiani e neozelandesi.
Sul fronte delle case è da segnalare l'abbandono della Gilera da parte dell'ing. Piero Remor che disegna per la MV Agusta una motocicletta dalla ciclistica molto originale, ma dal propulsore praticamente identico alla Gilera 4 cilindri dell'anno precedente. Questa moto coglierà il suo primo podio durante il GP di Monza grazie ad Arciso Artesiani. La Norton corre anche questa stagione con l'ormai obsoleta Manx monocilindrica, la cui competitività viene però assicurata da un nuovo telaio detto Featherbed sviluppato dall'ingegnere e pilota Rex McCandless.
Come nel '49 nella 350 vanno a punti solo piloti di lingua inglese. Il vincitore è Bob Foster che grazie a tre vittorie su sei gare coglie il suo secondo titolo iridato consecutivo davanti a Duke, Graham e Bell (tutti e tre con una vittoria a testa). Dominio assoluto del Regno Unito anche fra i costruttori: solo tre case motociclistiche prendono parte a questa categoria, tutte di nazionalità inglese.
Nelle quarto di litro è netto il dominio del pilota BenelliDario Ambrosini che si aggiudica il titoli iridato con tre successi e un secondo posto. Il pilota di Cesena è il secondo italiano nella storia a vincere il Tourist Trophy sull'Isola di Man dopo la vittoria di Omobono Tenni del 1937.
Il campionato delle 125 è corso su tre prove: Assen, Clady e Monza. Le classifiche finali vedono un trionfo dei colori italiani che per il secondo anno consecutivo monopolizzano i campionati piloti e costruttori. L'unico non italiano a raccogliere punti è l'olandese Gijs Lagervey (peraltro su moto olandese) che chiude al sesto posto il gran premio di casa. Si tratta anche del primo non italiano ad andare a punti nella storia del Motomondiale 125.
Anche i sidecar 600, come le 125cc, disputano un campionato sulla durata di tre Gran Premi. Vincendo tutte e tre le prove della stagione, è ancora Eric Oliver su Norton ad aggiudicarsi il titolo mondiale, questa volta in coppia con l'italiano Lorenzo Dobelli (arrivato secondo l'anno precedente insieme a Frigerio).
Piazza d'onore per la coppia Ercole Frigerio/Ezio Ricotti che conquistano tre secondi posti nelle tre gare disputate. I due si vedono sfuggire per un soffio la vittoria al Gran Premio delle Nazioni a causa dell'urto con delle balle di paglia proprio all'ultimo giro della corsa.
In questa stagione coglie i suoi primi punti iridati anche Marie Mühlemann, prima donna a prendere parte al Motomondiale.