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L'argomento Tinetto è ampiamente discusso e ha suscitato grande interesse nella società odierna. Da decenni Tinetto è oggetto di dibattito tra esperti di diverse discipline, oltre che di interesse per il grande pubblico. La sua rilevanza è innegabile e il suo impatto si estende a vari ambiti della società. Nel corso degli anni Tinetto ha vissuto notevoli cambiamenti che hanno segnato la sua evoluzione e la sua influenza nel mondo contemporaneo. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Tinetto, dalla sua origine fino al suo impatto oggi, con l’obiettivo di offrire una visione completa e aggiornata di questo argomento così rilevante.
Isola del Tinetto | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Mar Tirreno |
Coordinate | 44°01′25.4″N 9°51′03.9″E / 44.023722°N 9.851083°E |
Arcipelago | Arcipelago Spezzino |
Superficie | 0,006 km² |
Dimensioni | 0,006 km |
Altitudine massima | 17 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Provincia | La Spezia |
Comune | Porto Venere |
Cartografia | |
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Bene protetto dall'UNESCO | |
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Porto Venere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | naturalistico |
Criterio | C (ii)(iv)(v) |
Pericolo | No |
Riconosciuto dal | 1997 |
Scheda UNESCO | (EN) Porto Venere, Cinque Terre, and the Islands (Palmaria, Tino and Tinetto) (FR) Scheda |
L’isola del Tinetto si trova nel mar Ligure, all'estremità occidentale del Golfo della Spezia; il suo territorio fa parte del comune di Porto Venere.
Dal 1997 l'isola del Tinetto, insieme alle altre isole Palmaria e Tino, Porto Venere e alle Cinque Terre è stata inserita tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Delle tre isole del Golfo, il Tinetto è quella che ha dimensioni più ridotte e che si trova più a sud, a poca distanza dal Tino.
In realtà il Tinetto con i suoi circa 6000 m² di superficie è poco più di uno scoglio, alto appena 18 m sul livello del mare e con un perimetro che non supera il mezzo chilometro. L'isolotto è privo di vegetazione arborea (sono presenti solo alcuni arbusti tipici della macchia mediterranea).
Sul suo angusto territorio il Tinetto (Tyrus minor nei testi medievali) conserva l'importante testimonianza di un antichissimo cenobio paleocristiano in terra ligure.
Nella sua parte più occidentale, a strapiombo sul mare, è il rudere di un sacello paleocristiano costituito in oratorio, che risale al V secolo (forse addirittura al secolo precedente), orientato con l'abside rivolta a levante. Sulle pareti sono tracce di arcaiche decorazioni parietali a croci lunate, incise e affrescate con colori rosso e blu. La costruzione è ritenuta contemporanea ai resti paleocristiani presenti nella chiesa di san Pietro a Porto Venere.
Spostandosi verso levante si trovano i resti di un edificio posteriore (VI-VII secolo), più complesso e costituito da una cappella a due absidi, alla quale è addossata una cappella monoabsidata di epoca più tarda. Di fronte sono quattro ambienti, probabili celle dei monaci della comunità.
Più a nord è un altro ambiente distaccato. Intorno sono avanzi di cisterne, sedili, muretti di riparo dal vento, tombe e stradine d'accesso.
I riscontri archeologici attestano che il complesso cenobitico del Tinetto era destinato ad una esigua ed ascetica comunità di monaci che qui vivevano con le scarse risorse di frutti, molluschi e pesca. L'eremo fu distrutto nell'XI secolo dai saraceni.
Questi resti sono forse i più antichi ed insigni di tutta la regione del Golfo e presentano analogie strutturali con quelle dell'antichissima Pieve di san Venerio, nella località romana di Boron (in pratica l'odierna Spezia) dove esisteva un cimitero paleocristiano. Va inoltre considerato che, a differenza degli edifici religiosi del vicino Tino, nel tempo l'architettura del cenobio del Tinetto ha subito scarse modifiche, peraltro concentrate solamente nell'arco di un paio di secoli, ed è rimasto così più vicino alle forme originali di architettura paleocristiana.
Pochi metri a sud dell'isolotto, alla sommità di uno scoglio semisommerso, è collocata una statua della Madonna Stella Maris.
Come il Tino, anche il Tinetto non è accessibile ai privati cittadini poiché è sottoposto al vincolo della Marina Militare.
Sul Tinetto è presente un rettile endemico assai raro, la lucertola muraiola del Tinetto (podarcis muralis tinettoi).
Da molti anni sul Tinetto è stanziale anche una colonia di gabbiani che diventano molto aggressivi durante il periodo delle covate.